Proprietà Biancospino

Biancospino (Crataegus oxyacantha)
FAMIGLIA: Rosacee. DESCRIZIONE: pianta arbustiva che può raggiungere 3 metri di altezza. I suoi rami sono spinosi e muniti di foglioline di un bel verde lucente, dentate. In aprile-maggio porta fiorellini bianchi riuniti a mazzetto, profumati. In autunno maturano frutti rossi, lucenti. AMBIENTE: cresce allo stato spontaneo lungo le siepi, nei prati, nelle macchie, dal mare ai monti. P, anche coltivato nei giar-dini e nei parchi, dove preferisce terra fresca e argillosa. PARTI UTILIZZATE: i fiori.
EPOCA DI RACCOLTA: aprile-maggio. PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE: ipotensive e cardiotoniche anche un valido sedativo dei nervi e un efficace antispasmo-dico.
PRESCRIZIONE: è utilizzato per combattere gli spasmi dei ner-vi; le vertigini; l’insonnia; soprattutto è un ottimo rimedio ipo-tensivo: risulta utilissimo quindi per abbassare la pressione degli arteriosclerotici e per calmare le loro ansie; è inoltre un eccellente toccasana per moderare le pulsazioni cardiache e per tonificare il cuore e pertanto risulta prezioso in tutti i di-sturbi nervosi del cuore, come le palpitazioni e le aritmie (ta-chicardie dovute a disturbi neurovegetativi). Si è rivelato pure un ottimo rimedio nella menopausa e nell’ipertiroidismo. PREPARAZIONE E DOSE: infuso — un cucchiaio raso di fiori (freschi o secchi che siano) in una grossa tazza di acqua, da bere in giornata come ipotensivo. Infuso — un cucchiaino di fiori in un bicchiere d’acqua (gr. 100 circa), come calmante al momento del bisogno. La cura ipotensiva dovrà protrarsi al-meno per un mese.

CONTROINDICAZIONI: in via di massima non ve ne sono; tut-tavia, chi ha la pressione bassa non ne abusi : può provocare infatti una momentanea debolezza generale. Negli altri casi lo si utilizzi con sicurezza; soprattutto chi ha la pressione alta non abbia dubbi perché non potrà riceverne che beneficio, allontanando da sé i pericoli dell’infarto e le sue conseguenze. RIPRODUZIONE E COLTURA DELLA PIANTA: per seme nel marzo-aprile, all’aperto, in piena terra, lasciando le piantine in vivaio per due anni dopo averle diradate. Quindi si trapian-tano ai primi di novembre a dimora, magari utilizzandole per una siepe difensiva del giardino. A coloro che desiderano sin dal primo anno usufruire delle virtù terapeutiche dei fiori, con-siglio di trapiantare una pianta adulta selvatica nel giardino nel mese di novembre.

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