Capelvenere (Adiantum capillus veneris)
FAMIGLIA: Polipodiacee. DESCRIZIONE: piccola felce dal rizoma squamoso e fragile. Le sue fronde, portanti piccole foglioline cuneiformi, hanno un aspetto leggerissimo e grazioso. AMBIENTE: cresce nei luoghi umidi, ombreggiati e pietrosi : grotte, pozzi e rupi dove non batte mai il sole. É coltivato an-che in vaso come pianta da appartamento. PARTI UTILIZZATE: le fronde con le foglioline. EPOCA DI RACCOLTA: da giugno a settembre.
PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE: emollienti, bechiche, espettoran-ti; altre virtù secondarie: coleretiche, leggermente aperitive ed emmenagoghe. PRESCRIZIONE: il Capelvenere giova soprattutto contro le tossi persistenti, contro il catarro bronchiale e nelle raucedini; è uti-le anche come digestivo, nelle difficili e scarse mestruazioni; efficace pure negli ingorghi di fegato e contro l’asma. PREPARAZIONE E DOSE: infuso — gr 8-10 di fronde in gr 150 di acqua, da bere dolcificato con il miele a tazzine da caffè, in giornata. Per mascherare il sapore, non a tutti gradito, la tisana si beve miscelata con il latte.
CONTROINDICAZIONI: non ve ne sono, purché ci si attenga al dosaggio.
NOTE CONCLUSIVE: il Capelvenere si impiega pure per « uso esterno » utilizzando il decotto di gr 100 di fronde in un litro di acqua per i lavaggi al capo contro la forfora e la caduta dei capelli. Si faccia bollire per 20 minuti.
RIPRODUZIONE E COLTURA DELLA PIANTA: si riproduce di so-lito a mezzo di spore che si affidano a un terreno leggerissimo nel mese di marzo: sistema che non consiglio però per le diffi-coltà che comporta. Meglio riprodurlo per divisione del rizoma, nella primavera. Il Capelvenere va coltivato in terra di foglie mista a sabbia e a torba, in ambiente umido, al riparo però dalle gelate; in sito ombroso; si coltiva anche in vaso. Le ra-dici vanno coperte pochissimo (cm 2-3). D’estate va innaffiato abbondantemente; ma non si fertilizzi in modo eccessivo. Il fertilizzante preferito, ma non indispensabile, è la farina di ossa.
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